in Giuseppe Micieli, catalogo della mostra, Galleria del Libro - Poidomani, Modica 1967
Un ordito delicato e robusto ad un tempo, una elegia che
sconfessa nel suo fervore unitario le attrattive del calligrafismo e perviene
addirittura alla dimensione drammatica.
E’ un segno, quello di Micieli, che si
rinnova assiduamente in salda rispondenza col dettaglio; e così, senza fiorire
nell’arabesco gratuito o appesantirsi nel clima velleitario del linguaggio
semantico, trova nella propria medietà la più lucida consistenza di evocazione.
Niente è ambiguo, il discorso dell’artista è “costruito”, ma sempre in linea
con la autenticità degli impulsi: la grafia mobilissima, ricca di imprevedibili
morsure nel tocco unghiato e repentino, è tuttavia “bloccata”, come le
testimonianze plastiche, in una significazione compendiaria antidescrittiva. E’ un determinarsi che sta interamente fuori del capriccio
dialettico. E se talvolta la linea – è un giudizio che vale anche e soprattutto
per le sculture – sembra disporsi in una cadenza astratto-geometrizzante, si
tratta di un astrattismo funzionale, che recupera intatta la natura, contro il
rischio stesso del naturalismo, nel suo rigore epifanico.
Questa la modernità di Giuseppe Micieli. Un artista di chiara estrazione mediterranea, uno scultore che ha costantemente rinsanguato le prospettive culturali della propria maturazione col calore di una terra per tanti aspetti straordinaria; e se può sembrare anacronistico classificare la sua produzione plastica, dove spira un’aura classicheggiante anche nei fermenti di “rottura”, col parametro dei valori siculo-grechi, non c’è dubbio che essa ritrae tutta la sua vitalità dall'adesione allo spazio geografico (che in definitiva è anche sociale e quindi umano e poetico) in cui si forma. Le componenti della statuaria di Micieli sono perciò singolari e nondimeno, senza essere condizionate nei risultati estetici, hanno una ferrea legittimità: nascono, queste sculture, dalla visione delle nostre rupi calcaree, dal bigio fortilizio dei rapaci su cui mille generazioni hanno tramato una storia di dolore e di speranza strappando un pane amaro all'avarizia della terra.
"Ricordi d'infanzia" 1966, cemento
Inaugurazione della Mostra personale di Giuseppe Micieli alla Galleria del Libro - Poidomani a Modica il 26 febbraio 1967. La mostra fu presentata dal Prof. Enzo Maganuco, titolare della Cattedra di Storia dell'Arte e Tradizioni popolari all'Università di Catania e di Messina, direttore del Museo del Castello Ursino di Catania, critico e saggista.